ùFERNANDO ALFONSO MANGONE
NEL LABIRINTO DELLA FANTA-MITOLOGIA
di Luciano Carini
“Le sue grandi composizioni diventano
veri e propri racconti, storie infinite che
uniscono il passato con il presente, la vita
di ieri con quella di oggi…….”
Sculture monumentali in marmo e bronzo, sirene, guerrieri e Dei dell’Olimpo e poi, ancora, immagini emblematiche della modernità, complessi Rock e vedute di futuristiche metropoli. Tutto questo viene a formare un magico e straordinario universo fantastico con cui Alfonso Mangone lancia la sua sfida al mondo dell’arte contemporanea, rivelandosi grande e originale interprete delle nuove istanze e delle nuove aspettative, dei nuovi e imprevedibili traguardi che, per mezzo dell’arte, possono essere raggiunti. Le immagini riprodotte in queste poche pagine, vero e proprio mix tra una wunderkammer e una pellicola fanta-mitologica, ben documentano il mondo espressivo del nostro artista, i suoi interessi e le sue passioni, fino al raggiungimento del suo obiettivo finale consistente nella perenne competizione tra sé e l’antichità. Ne è una chiara ed evidente dimostrazione l’opera “Omaggio a Michelangelo” (proposta in due diverse versioni) dove, sul corpo scultoreo del David, come un’apparizione, compare il ritratto di David Bowie, grande cantautore scomparso nel 2016 dopo una carriera durata cinquant’anni e condotta all’insegna del cambiamento continuo e dall’ansia di precorrere i tempi. Opera di grande forza e potenza, immediata e sentita, omaggio alla Pop-Art, ma eseguita con spirito nuovo e tecnica visionaria, con sciabolate di colore al fosforo e ampia gestualità secondo le regole e lo stile tipico della “Street Art”. Lo stesso vale per le altre opere qui rappresentate “Omaggio al tuffatore di Paestum”, “Tributo a Jan Van Eyck”, “Omaggio a Giulio Romano”. Sono richiami al nostro grande passato, alla nostra grande storia, ma rappresentano altresì un formidabile e prezioso contributo per la comprensione del presente, punto di partenza per i futuri traguardi. Non mancano poi le opere carattteristiche di Alfonso Mangone, instancabile attraversatore di città e paesi e così, ecco apparire una bellissima immagine di Amsterdam con il famoso “gallo pompeiano”: quest’opera, riprodotta sui pullman della nordica città, ha rappresentato per lungo tempo il legame con la nostra tradizione, ha saputo unire storia e modernità diventando icona fortemente contemporanea. Perchè Alfonso non ha mai dimenticato la sua terra, le sue origini, la sua gente e sempre, anche quando si trovava lontano, non ha mai smesso di pensarla e raccontarla, di amarla e descriverla, facendola conoscere e apprezzare. Pittura fortemente scenografica, questa di Mangone, e dunque particolarmente adatta per creare ambientazioni e/o installazioni, per far rivivere spazi e territori, per riportare a nuova vita borghi e quartieri. Espressione caratterizzata da grande spontaneità e immediatezza, quasi una danza musicale fatta di pieni e vuoti al cui interno si creano continue e impalpabili associazioni, sintesi visive e metamorfosi formali capaci di sollecitare gli occhi e la mente. Con questi lavori, affascinanti e suggestivi, ci troviamo all’interno di una prospettiva operativa ricca di implicazioni e suggestioni. Quando l’artista, nelle sue opere, richiama immagini ed elementi della storia dell’arte e quando in esse fa risuonare l’eco dei grandi capolavori del passato, attira lo spettatore in una dimensione spazio-temporale raccolta e sospesa, silenziosa ed enigmatica che oltrepassa i confini del tempo e dello spazio creando atmosfere metafisiche e surreali. Così le sue grandi composizioni fatte di figure, oggetti, animali, alberi, paesaggi e quant’altro diventano veri e propri racconti, storie infinite che uniscono il passato con il presente, la vita di ieri con quella di oggi coinvolgendo lo spettatore in una visione interattiva, un vero e proprio concept show, dunque, reso possibile dalla complicità tra artista e fruitore. Come sempre, bella e straordinaria la scala cromatica da lui adottata. C’è infatti, in questo artista, un senso innato del colore e un timbro cromatico che, pur attingendo dalla grande e storica tradizione internazionale, riesce a farsi moderno e contemporaneo per le felici intuizioni tecniche adottate e la personalissima interpretazione. Espressione tutta concentrata sulla forza esplosiva del colore e sulla sua funzione evocativa dove sogno e memoria, verità e trasfigurazione si fondono in una sola ed unica voce, in un solo ed unico abbraccio. Personaggio veramente libero e in perenne evoluzione, Alfonso Mangone, mai soddisfatto dei risultati raggiunti e alla continua ricerca di nuovi input e nuovi traguardi. Una vera e propria follia creativa, quella del nostro artista, che non si lascia facilmente condizionare o imbrigliare da codici o regole dettate da convenzioni o facili opportunismi, ma capace di rinnovarsi in continuazione attraverso un’attenta lettura del proprio vissuto e sull’ascolto del vivere quotidiano fatto di interferenze, occultamenti e dissolvenze. Nascono così le sue straordinarie e magiche visioni, i suoi infiniti racconti senza tempo dove gli uomini e la vita sono sempre gli eterni protagonisti.