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Premio Giffoni Film festival 22 luglio 2021

Aura premia l'arte di Fernando Alfonso Mangone Il Maestro Fernando Alfonso Mangone è intervenuto questa mattina al Giffoni Fillm Festival per incontrare i giurati della sezione IMPACT! ai quali ha parlato delle emozioni generate dall’arte e di quelle che l’arte...

Premio Giffoni Film Festival

  FERNANDO ALFONSO MANGONE LA RIVOLUZIONE NEL CONTEMPORANEO di Luciano Carini Alfonso Mangone! Artista vero, artista a trecentosessanta gradi e non solo per gli straordinari risultati raggiunti, ma anche per il suo modo di intendere e concepire la vita, l'esistenza, i...

ESPOSIZIONE TRIENNALE DI ARTI VISIVE A ROMA

ROMA : IL FUTURO INIZIA OGGI, NON DOMANI Un progetto nuovo fondato sulla libertà d’espressione, museologia di qualità, capacità di coniugare autorevolezza, professionalità e indipendenza: queste sono le basi per affrontare le sfide del Futuro.L’attenzione alle...

NEL LABIRINTO DELLA FANTA-MITOLOGIA

ùFERNANDO ALFONSO MANGONE NEL LABIRINTO DELLA FANTA-MITOLOGIA di Luciano Carini “Le sue grandi composizioni diventano   veri e propri racconti, storie infinite che   uniscono il passato con il presente, la vita   di ieri con quella di oggi.......” Sculture monumentali...

50 Anni di ARTE Mondadori

Arte, giornale di notizie sull'arte, leader di settore dal 1970,  compie 50 anni: ogni mese l'arte di raccontare l'Arte. Sono contento di essere  presente su questo numero speciale di Arte-N.567  novembre 2020 con una foto del fotografo CiC Cuomo, che mi ritrae in una...

Premio Giffoni Film festival 22 luglio 2021

Aura premia l’arte di Fernando Alfonso Mangone

Il Maestro Fernando Alfonso Mangone è intervenuto questa mattina al Giffoni Fillm Festival per incontrare i giurati della sezione IMPACT! ai quali ha parlato delle emozioni generate dall’arte e di quelle che l’arte genera. Il pittore, originario di Altavilla Silentina, si definisce da sempre un “attraversatore di città”: senza fermarsi mai, con in spalla i suoi colori e quella passione di trasferire nelle sue opere l’amore e lo sguardo sincero di chi nel viaggio trova vita. “Il mio percorso – ha spiegato – mi ha portato a contatto con realtà diverse. Ho attraversato l’Europa e ogni mia opera cattura momenti vissuti intensamente ed interiorizzati”. Dalle mani del Direttore Claudio Gubitosi, Mangone ha ricevuto il premio Giffoni 50 plus 2021 per “la sua arte unica ed inconfondibile tra sogno e realtà”. Un altro prestigioso riconoscimento gli è stato consegnato da Alfonsina Novellino, presidente di AURA, l’espressione sociale di Giffoni. “Aura è alla costante ricerca della bellezza e della vera essenza, per costruire un presente migliore verso un futuro fatto di certezza e meraviglia. Il maestro Mangone è un vero artista, non solo per i grandi risultati raggiunti ma anche per la sua sensibilità”, ha affermato Novellino. Le grandi e imponenti vedute urbane che hanno reso Mangone famoso in tutta Europa saranno esposte nel suo Museo di Arte Contemporanea che sarà inaugurato a Buccino tra poche settimane. “Ho trascorso questi lunghi mesi di emergenza sanitaria – ha raccontato – nella prestigiosa e storica Tenuta Borbonica di Buccino dove ho continuato a lavorare e a produrre, raccontando la mia terra, la sua storia, i suoi colori, i suoi miti”. Il Maestro ha voluto mostrare ai giurati alcune delle sue opere, tra cui un ritratto di Dante: “Nell’anno in cui l’Italia celebra i 700 anni dalla sua morte, ho inteso anche io omaggiare il Sommo Poeta, perché non ci ha dato soltanto una lingua, ma ci ha dato soprattutto un’idea di noi stessi e del nostro Paese”.

50 Anni di ARTE Mondadori

Arte, giornale di notizie sull’arte, leader di settore dal 1970,  compie 50 anni: ogni mese l’arte di raccontare l’Arte. Sono contento di essere  presente su questo numero speciale di Arte-N.567  novembre 2020 con una foto del fotografo CiC Cuomo, che mi ritrae in una installazione nel mio studio .

Premio Giffoni Film Festival

 

FERNANDO ALFONSO MANGONE

LA RIVOLUZIONE NEL CONTEMPORANEO

di Luciano Carini

Alfonso Mangone! Artista vero, artista a trecentosessanta gradi e non solo per gli straordinari risultati raggiunti, ma anche per il suo modo di intendere e concepire la vita, l’esistenza, i rapporti interpersonali. Per la sua sensibilità e attenzione verso gli altri.

Nato ad Altavilla Silentina, paese in provincia di Salerno e compreso nel territorio di Paestum, mitica città di Poseidone, prima si è iscritto all’Accademia di Belle Arti di Napoli, poi a quella di Catanzaro e successivamente a quella di Firenze, dove ha terminato gli studi con il massimo dei voti. Già da questo suo oscillare continuo, da questi improvvisi e imprevedibili cambiamenti di rotta inizia ad emergere il carattere di Mangone, sempre più insoddisfatto del presente, tutto teso verso altri mondi e altri traguardi. Già da queste premesse inizia a rivelarsi il suo spirito nomade e ribelle, viaggiatore e “attraversatore” di paesi e città, per respirare aria nuova e diversa, fatta soprattutto di emozione e libertà. Così, ancora studente, inizia un’intensa attività espositiva che si sviluppa prevalentemente tra Firenze e Roma. Prendono vita, in questa fase, i rapporti di collaborazione con importanti personaggi della cultura internazionale e tra questi quello con il poeta e scrittore piacentino Aldo Braibanti che in seguito, insieme a Barbara Tosi, diventerà curatore di sue svariate mostre presso l’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam. Ma ormai L’Italia gli va stretta e così Alfonso Mangone decide di partire per cercare altri luoghi, altre mete, altri approdi. Nel corso di questo suo lungo peregrinare in giro per l’Europa lo troviamo a Parigi, Londra, Berlino e poi nelle più grandi e rappresentative città olandesi: a Groningen, L’Aia, Rotterdam e naturalmente ad Amsterdam dove alla fine sceglierà di fermarsi a lungo diventando, in breve tempo, uno dei più affermati artisti di quella nazione. Appassionato di musica, segue con sommo interesse i grandi maestri del Rock e del Punk immortalandoli in giganteschi cartelloni che, per lungo tempo, fanno da sfondo a paesaggi e scorci di famose metropoli. Sono, questi, anni effervescenti anche per l’arte che, forse per la prima volta, viene vista e concepita anche come investimento. Si è nutrito di questo clima e di queste atmosfere, Alfonso Mangone, e di questi tempi ha conservato emozioni, sensazioni ed entusiasmo continuando a dipingere e produrre senza mai perdersi d’animo, seguendo sempre, con naturalezza e sponteneità, il filo della propria fantasia e creatività, restando sempre fedele alle sue originali e caratteristiche tematiche che spaziano dal mito greco alla ritrattistica (storica e contemporanea), per giungere fino al paesaggio urbano visto, sentito e descritto in chiave moderna e attuale.

Pittura di chiara derivazione Espressionista, questa, per la velocità e sicurezza del segno, per il movimento e la vitalità che la percorre, ma vicina ai Fauves per

 l’intensità cromatica e la libertà del gesto. Mangone esegue di getto, segue l’impeto del momento, il suo estro creativo, ascolta con attenzione le proprie sensazioni e il proprio stato d’animo. Espressione che, nella sua veloce e rapida stesura, rimanda alla “Street Art”, a certe fasi della “Pop Art” e poi ai grandi murales che, a partire dagli anni sessanta e fino al duemila, avevano letteralmente invaso le metropoli europee portando novità e innovazione, coinvolgendo le masse in avvenimenti di grande portata: erano gli anni in cui l’arte era vissuta anche come protesta, contestazione, pacifica rivolta contro regole e convenzioni sociali troppo rigide e imbalsamate. Da queste premesse, dunque, prende senza dubbio avvio l’espressione di Alfonso Mangone, che poi si affranca da tutto e da tutti, facendosi fortemente autonoma e personale, evidenziando un percorso narrativo di grande spessore che esula dal mero esercizio illustrativo per addentrarsi, con raffinata discrezione, nelle complesse e variegate strade dell’interiorità. Tra le sue tematiche preferite, quella riferita alla sua terra e ai luoghi d’origine e dunque alla mitologia, la nascita e la vita degli dei e degli eroi, la loro influenza su popoli e genti, la sacralità di luoghi e templi. Alfonso Mangone ha approfondito come pochi la nascita e l’evoluzione del mito o meglio dei vari miti che nel tempo hanno arricchito e popolato la nostra storia antica diventando un vero e proprio esperto. Nè poteva essere altrimenti considerando il suo grande attaccamento alla terra d’origine, ai luoghi della sua fanciullezza, alla sua gente e al suo mondo. E qui, nella bella Campania, terra ricca di eredità storica, troviamo luoghi famosi e celebrati come Paestum, Pompei, Ercolano, Elea, Cuma e molti altri. Questi luoghi e questi siti sono entrati nel cuore di Alfonso fino a diventare patrimonio indelebile del suo vissuto, carne e ossa del suo stesso esistere.

Di grande effetto, poi, la scala cromatica usata dal nostro artista: i colori si rivelano gradualmente passando da toni grigi e soffusi a improvvise e luminose accensioni, i segni si infittiscono e si rincorrono senza interruzione sulla tela, diventano tracce, percorsi e ritmi intermittenti che dinamizzano lo spazio. I rossi, i gialli e i blu, accostati in modo istintivo e coraggioso, danno vita a straordinari effetti di profondità e lontananza mentre molto spesso, in primo piano, emergono sciabolate di colori al fosforo che accendono edifici e architetture creando sorprendenti effetti scenografici. Come si vede, un percorso pittorico e di vita molto intenso, questo di Mangone, un percorso che, nel corso degli anni, lo ha portato a contatto con le più diverse e disparate realtà facendolo gradualmente diventare quello di oggi. Ogni suo quadro, pertanto, non è solo e soltanto narrazione e/o descrizione, ma un attimo vero e concreto della sua esistenza, un momento intensamente vissuto e interiorizzato, un’emozione e una sensazione catturata in un attimo di foga creativa e di magico straniamento.

“Rivoluzione nel Contemporaneo” perchè Alfonso Mangone, con le sue scenografiche installazioni e ambientazioni, riesce a far convivere il passato con il presente, la vita di ieri con quella di oggi, la mitologia con la contemporaneità coinvolgendo lo spettatore in una visione interattiva, in un vero e proprio “concept- show” reso possibile dalla naturale e spontanea complicità tra artista e fruitore.

Ne è un chiaro ed evidente esempio il Museo a lui dedicato e in fase di ultimazione a Buccino, all’interno della prestigiosa e storica “Tenuta Borbonica” dei Conti Forcella. Qui è veramente possibile scoprire e toccare con mano tutta quanta la forza

 espressiva del nostro artista, il suo estro, la sua vulcanica fantasia e creatività.

E anche oggi, benché ritornato al paese natale, Mangone continua a lavorare e produrre, a raccontare la sua terra, la sua storia, i suoi miti e le sue origini, per far crescere ovunque bellezza e solidarietà, integrazione e spirito inclusivo

ESPOSIZIONE TRIENNALE DI ARTI VISIVE A ROMA

ROMA : IL FUTURO INIZIA OGGI, NON DOMANI

Un progetto nuovo fondato sulla libertà d’espressione, museologia di qualità, capacità di coniugare autorevolezza, professionalità e indipendenza: queste sono le basi per affrontare le sfide del Futuro.
L’attenzione alle esigenze dei mercati, l’Arteconomy come criterio di sviluppo, una rete di relazioni internazionali e continui rapporti con collezionisti e art dealer, una comunicazione mediatica senza eguali…questo e molto altro è l’Esposizione Triennale di Arti Visive a Roma.

Dall’11 giugno tornerà a Roma l’Esposizione Triennale di Arti Visive alla sua quarta edizione. La mostra coinvolgerà oltre duecento artisti italiani nonché cinque luoghi espositivi della Capitale: Galleria del Cembalo –Palazzo Borghese (Largo Fontanella Borghese 19), Palazzo della Cancelleria (Piazza della Cancelleria 1), Galleria della Biblioteca Angelica (Piazza di S. Agostino 8) Palazzo Velli-Expò (Piazza di Sant’Egidio 10) e Medina Rome Art Gallery (Via Angelo Poliziano 32-34-36).

NEL LABIRINTO DELLA FANTA-MITOLOGIA

ùFERNANDO ALFONSO MANGONE

NEL LABIRINTO DELLA FANTA-MITOLOGIA

di Luciano Carini

“Le sue grandi composizioni diventano

  veri e propri racconti, storie infinite che

  uniscono il passato con il presente, la vita

  di ieri con quella di oggi…….”

Sculture monumentali in marmo e bronzo, sirene, guerrieri e Dei dell’Olimpo e poi, ancora, immagini emblematiche della modernità, complessi Rock e vedute di futuristiche metropoli. Tutto questo viene a formare un magico e straordinario universo fantastico con cui Alfonso Mangone lancia la sua sfida al mondo dell’arte contemporanea, rivelandosi grande e originale interprete delle nuove istanze e delle nuove aspettative, dei nuovi e imprevedibili traguardi che, per mezzo dell’arte, possono essere raggiunti. Le immagini riprodotte in queste poche pagine, vero e proprio mix tra una wunderkammer e una pellicola fanta-mitologica, ben documentano il mondo espressivo del nostro artista, i suoi interessi e le sue passioni, fino al raggiungimento del suo obiettivo finale consistente nella perenne competizione tra sé e l’antichità. Ne è una chiara ed evidente dimostrazione l’opera “Omaggio a Michelangelo” (proposta in due diverse versioni) dove, sul corpo scultoreo del David, come un’apparizione, compare il ritratto di David Bowie, grande cantautore scomparso nel 2016 dopo una carriera durata cinquant’anni e condotta all’insegna del cambiamento continuo e dall’ansia di precorrere i tempi. Opera di grande forza e potenza, immediata e sentita, omaggio alla Pop-Art, ma eseguita con spirito nuovo e tecnica visionaria, con sciabolate di colore al fosforo e ampia gestualità secondo le regole e lo stile tipico della “Street Art”. Lo stesso vale per le altre opere qui rappresentate “Omaggio al tuffatore di Paestum”,  “Tributo a Jan Van Eyck”, “Omaggio a Giulio Romano”. Sono richiami al nostro grande passato, alla nostra grande storia, ma rappresentano altresì un formidabile e prezioso contributo per la comprensione del presente, punto di partenza per i futuri traguardi. Non mancano poi le opere carattteristiche di Alfonso Mangone, instancabile attraversatore di città e paesi  e così, ecco apparire una bellissima immagine di Amsterdam con il famoso “gallo pompeiano”: quest’opera, riprodotta sui pullman della nordica città, ha rappresentato per lungo tempo il legame con la nostra tradizione, ha saputo unire storia e modernità diventando icona fortemente  contemporanea. Perchè Alfonso non ha mai dimenticato la sua terra, le sue origini, la sua gente e sempre, anche quando si trovava lontano, non ha mai smesso di pensarla e raccontarla, di amarla e descriverla, facendola conoscere e apprezzare. Pittura fortemente scenografica, questa di Mangone, e dunque particolarmente adatta  per creare ambientazioni e/o installazioni, per far rivivere spazi e territori, per riportare a nuova vita borghi e quartieri. Espressione caratterizzata da grande spontaneità e immediatezza, quasi una danza musicale fatta di pieni e vuoti al cui interno si creano continue e impalpabili associazioni, sintesi visive e metamorfosi formali capaci di sollecitare gli occhi e la mente. Con questi lavori, affascinanti e suggestivi, ci troviamo all’interno di una prospettiva operativa ricca di implicazioni e suggestioni. Quando l’artista, nelle sue opere, richiama immagini ed elementi della storia dell’arte e quando in esse fa risuonare l’eco dei grandi capolavori del passato, attira lo spettatore in una dimensione spazio-temporale raccolta e sospesa, silenziosa ed enigmatica che oltrepassa i confini del tempo e dello spazio creando atmosfere metafisiche e surreali. Così le sue grandi composizioni fatte di figure, oggetti, animali, alberi, paesaggi e quant’altro diventano veri e propri racconti, storie infinite che uniscono il passato con il presente, la vita di ieri con quella di oggi coinvolgendo lo spettatore in una visione interattiva, un vero e proprio concept show, dunque, reso possibile dalla complicità tra artista e fruitore. Come sempre, bella e straordinaria la scala cromatica da lui adottata. C’è infatti, in questo artista, un senso innato del colore e un timbro cromatico che, pur attingendo dalla grande e storica tradizione internazionale, riesce a farsi moderno e contemporaneo per le felici intuizioni tecniche adottate e la personalissima interpretazione. Espressione tutta concentrata sulla forza esplosiva del colore e sulla sua funzione evocativa dove sogno e memoria, verità e trasfigurazione si fondono in una sola ed unica voce, in un solo ed unico abbraccio. Personaggio veramente libero e in perenne evoluzione, Alfonso Mangone, mai soddisfatto dei risultati raggiunti e alla continua ricerca di nuovi input e nuovi traguardi. Una vera e propria follia creativa, quella del nostro artista, che non si lascia facilmente condizionare o imbrigliare da codici o regole dettate da convenzioni o facili opportunismi, ma capace di rinnovarsi in continuazione attraverso un’attenta lettura del proprio vissuto e sull’ascolto del vivere quotidiano fatto di interferenze, occultamenti e dissolvenze. Nascono così le sue straordinarie e magiche visioni, i suoi infiniti racconti senza tempo dove gli uomini e la vita sono sempre gli eterni protagonisti.